Nel cuore delle Ardenne, nel comune di Rochefort, sorge l'Abbazia cistercense di Notre Dame de Saint Rémy, un gioiello monastico con oltre 800 anni di storia e una tradizione brassicola che affonda le radici in più di quattro secoli di passione e dedizione. Fondata nel 1230 da monache cistercensi, l'abbazia vide l'arrivo dei monaci nel 1464, segnando l'inizio di un'eredità spirituale e produttiva destinata a resistere attraverso i secoli.
I documenti del 1595 attestano l'attività brassicola, suggerendo però che le sue origini siano ben più antiche. La storia di Rochefort è segnata da momenti di distruzione, come durante la rivoluzione francese e le guerre mondiali, ma anche di rinascita, grazie all'impegno di figure come Victor Seny, che nel XIX secolo ridiede vita al monastero con un sogno: quello di fondare un'abbazia e diventarne l'abate.
Sotto l'influenza della casa madre di Achel, Rochefort iniziò a produrre birre d'eccezione, tra cui la rinomata Patersvaatje, integrando la dieta vegetariana dei monaci e offrendo al pubblico creazioni dal gusto unico e dal carattere forte. Nonostante le difficoltà causate dai conflitti mondiali, il birrificio rinacque ancora una volta grazie al sostegno dei monaci di Notre Dame de Scourmont a Chimay, innescando un periodo di rinnovamento qualitativo sotto la guida dello scienziato birrario Jean DeClerck.
La collaborazione con Chimay segnò l'inizio di un'era di prosperità e innovazione, culminata nella creazione delle leggendarie Rochefort 6, 8 e 10, birre che oggi rappresentano il cuore pulsante della gamma, amate per la loro complessità e per l'eccellenza che incarnano. Ogni numero racchiude in sé non solo la densità della birra secondo la scala di Baumé, ma anche il tempo necessario alla sua maturazione, testimoniando un legame indissolubile tra scienza, tradizione e dedizione monastica.
