Westvleteren

Westvleteren Abdij St. Sixtus

L'abbazia trappista di Sint Sixtus si trova a Westvleteren, nelle Fiandre Occidentali, non distante da Poperinge zona famosa per la produzione di luppolo.

Fino al 1784 nell'area di Westvleteren sono attivi diversi siti che vedono alterarsi monaci e monache. Nel 1794 l’imperatore asburgico Giuseppe II ordina l’abolizione in tutto il territorio dell’impero austroungarico degli ordini religiosi contemplativi e il monastero viene raso al suolo. Nel 1814 un commerciante di luppolo di nome Jean Baptiste Victoor si ritira in eremitaggio nella foresta vicina a St. Sixtus, per cercare di ripristinare l'attività monastica cancellata dall’editto imperiale. L'abbazia cistercense francese di La Gard nel 1830 invia una piccola colonia di monaci a st. Sixtus e nel 1831 il monastero è di nuovo attivo. Nel 1836 il monastero di Sint Sixtus passa sotto le dipendenze di Westmalle, il principale monastero cistercense del Belgio, da cui arrivano nuovi monaci. Nel 1838 viene aperto il birrificio all'interno del monastero: in pochi anni cresce e prospera e, miracolosamente, esce indenne dai due conflitti mondiali.

La commercializzazione delle birre inizia nel 1877 e prosegue in modo costante fino al termine della seconda guerra mondiale a seguito della quale Padre Bonaventura De Groote, abate per più di 30 anni a Westvleteren, con il consenso dei suoi fratelli, decide di frenare l’espansione produttiva della birreria interna al monastero, che rischiava di distrarre i monaci dalla preghiera e dalla contemplazione. Nel 1946 viene quindi siglato un accordo con Evarist De Koninck, proprietario della brouwerij St. Bernardus di Watou, perché questi possa produrre le birre secondo le ricette tradizionali di St. Sixtus e commercializzarle. Nel 1990 i locali produttivi dell’abbazia vengono ammodernati e nel corso del 1992 viene interrotto l’accordo fra la St. Bernardus e l’abbazia, che ricomincia a produrre in proprio le sue birre.

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