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Mi dai una birra doppio malto?

Pubblicato il: 23/10/2018 23:02:51 - Categorie: Categorie e caratteristiche delle birre

Spesso il cliente che entra nel beershop ha le idee chiare ed è alla ricerca di un prodotto specifico o chiede informazioni rispetto alle birre del suo stile preferito. 

A volte, invece, qualcuno cerca una birra sulla base dei gusti personali (“vorrei qualcosa di simile a una Guinness”), del colore (il classico “mi piacciono le rosse”) o di quella che considera, giustamente, una categoria (“ce l’hai una doppio malto?”). 

Ma cosa si nasconde dietro al “doppio malto”? Chi è in grado di definirlo correttamente?

Doppio malto e le altre classificazioni delle birre

Tutto nasce dall'esigenza tipicamente italiana di inquadrare ogni cosa in una categoria di riferimento con l’obiettivo, spesso mera chimera, della semplificazione normativa e referenziale. Nel caso della nostra amata bevanda, la suddivisione in categorie nasce da un’esigenza poco nobile: l’applicazione delle accise

Il legislatore con la legge 16 agosto 1962, n. 1354Disciplina igienica della produzione e del commercio della birra” (G.U. 17 settembre 1962, n. 234), ha disposto la classificazione delle birre in categorie omogenee in funzione del combinato grado alcolico - grado Plato:

  • La denominazione “birra analcolica” è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 3 e non superiore a 8 e con titolo alcolometrico volumico non superiore a 1,2%.
  • La denominazione “birra leggera” o “birra light” è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 5 e non superiore a 10,5 e con titolo alcolometrico volumico superiore a 1,2% e non superiore a 3,5%.
  • La denominazione “birra” è riservata al prodotto con grado Plato superiore a 10,5 e con titolo alcolometrico volumico superiore a 3,5%; tale prodotto può essere denominato “birra speciale” se il grado Plato non è inferiore a 12,5 e “birra doppio maltose il grado Plato non è inferiore a 14,5.

Pertanto “doppio malto” è la definizione, esclusivamente italiana, di una birra con grado alcolico superiore a 3,5% e grado Plato non inferiore a 14,5. 

Cos'è il grado Plato?

Il grado Plato (°P) è un'unità di misura della densità di una soluzione, particolarmente utilizzata per la birra perché consente di indicarne il contenuto zuccherino prima della fermentazione. La densità misurata in gradi plato corrisponde alla densità, espressa in percentuale peso/peso, di una soluzione di saccarosio diluita in acqua. Ad esempio una densità di 14,5°P corrisponde alla densità di una soluzione di 145 grammi di saccarosio in 1000 grammi di acqua.

Birre doppio malto: caratteristiche organolettiche

Le birre doppio malto, a parte essere accomunate da una densità del mosto superiore a 14,5°P, hanno caratteristiche organolettiche simili?

Se pensiamo alle birre industriali, forse si, soprattutto in virtù di una scelta volta a standardizzare il prodotto e renderlo più riconoscibile al cliente. Quando il cliente chiede una “doppio malto” lascia comunque intendere che sta cercando una birra ambrata, di grado alcolico medio-alto, di corpo non troppo esile e non particolarmente luppolata. È lo stesso principio del famoso slogan “birra, e sai cosa bevi”: ci hanno abituato ad uno standard riconoscibile.

Se al contrario chiedessimo tre birre doppio malto in un beer shop, quello che ci potrebbero dare sono tre prodotti completamente differenti tra di loro (ad esempio, tre birre belghe come Dulle Teve, Gouden Carolus Ambrio, Rochefort 10).

Come è possibile tutto ciò? 

Semplicemente perché se riducessimo ai minimi termini il processo di produzione della birra arriveremmo alle seguenti quattro fasi:

  • Ammostamento: fase in cui gli amidi presenti nei cereali utilizzati vengono disciolti in acqua e degradati a zucchero;
  • Filtrazione: attraverso la quale viene rimossa la parte solida e si ricava il mosto, una soluzione acquosa ricca di zuccheri
  • Bollitura: fase in cui il mosto viene amaricato con i luppoli
  • Fermentazione: durante la quale una parte degli zuccheri viene trasformata in alcol e anidride carbonica

Durante le fase di ammostamento, filtrazione e bollitura il birraio ha ampia libertà di scelta sia per gli ingredienti da impiegare che per le tecniche da seguire, col risultato che il mosto ottenuto può presentare caratteristiche completamente differenti sia dal punto di vista delle caratteristiche cromatiche, organolettiche e di composizione. Tutti questi mosti potrebbero essere però accomunati da un grado plato pari ad almeno 14,5. 

A questo punto la palla passa al lievito che in fase di fermentazione attaccherà alcuni zuccheri trasformandoli in alcol: se il livello di zuccheri fermentabili è sufficientemente alto, e il lievito è messo in condizione di lavorare bene, otterremo una bevanda di grado alcolometrico volumico superiore a 3,5%.

Ecco qui la nostra birra doppio malto! Chiara, ambrata, nera, dolce o amara, più o meno secca, più o meno alcolica!

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