In Danimarca oltre il 95% della birra complessivamente consumata è di bassa fermentazione. In parte questa propensione può essere ricondotta all'isolamento presso i laboratori della Carlsberg, verso la metà del XIX secolo, del lievito ancor oggi più utilizzato per le produzioni di bassa fermentazione: prese il nome dal noto birrificio danese e venne chiamato saccharomyces carlsbergensis.
Fortunatamente negli ultimi anni anche in Danimarca si sta assistendo ad un repentino cambio di rotta e grazie al contributo di numerosi microbirrifici artigianali si stanno diffondendo stili di birra fino a poco tempo fa completamente sconosciuti.
Tra gli artefici di questa renaissance possiamo citare, in rigoroso ordine alfabetico, Amager Bryghus, Mikkeller, Nørrebro Bryghus e To Øl, birrifici che grazie alla creatività, alle competenze e alla tenacia sono stati in grado di ottenere prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale.